Domenica Cambareri

Consigliere AGUAV

Classe 1966, nata a Sesto San Giovanni (MI), Perito Agrario, dal 1986 dipendente in amministrazione di una grossa Azienda che opera nel settore del commercio GPL.
Ho due figli di 25 (Silvia) e 18 anni (Dario).
Nell’estate 1996 ci rechiamo presso l’ospedale di Bollate per un controllo dell’udito di Silvia. Dopo i primi esami ci consigliano di prendere appuntamento presso l’Audiovestibologia di Varese per effettuare esami più approfonditi, ma è quasi sicuro che nostra figlia sia sorda profonda bilaterale. Nell’agosto 1996 arriviamo a Varese. Ricordo come uno schiaffo la tristezza del reparto, nei sotterranei dell’ospedale, pochissimo personale, la sala d’aspetto per i bambini angusta e buia. I cadaveri che continuavano a passare nel corridoio (la mortuaria a due passi). E poi la sensazione di un pugno allo stomaco dopo gli esami e la diagnosi confermata. Il dottor Burdo parlò chiaro ….. protesizzazione immediata, vibratore sternale, sedute di logopedia 3 volte la settimana, tutto in preparazione ad un intervento nel giro di un paio d’anni (all’epoca si aspettava prima di mettere l’impianto cocleare) che avrebbe reso mia figlia udente e integrata nella società. La rivoluzione delle nostre vite. Chiedo il part-time che mi viene concesso e iniziano i viaggi prima in treno poi in macchina. Ricordo la stanchezza, i pianti, la paura. E ricordo i conoscenti che ci davano dei pazzi perché volevamo operare nostra figlia. “Andate contro natura” era la frase più gettonata.
Silvia purtroppo è stata operata diverse volte e non è diventata “udente”, ma il programma di riabilitazione seguito a Varese, l’attenzione al suo percorso scolastico e di crescita l’hanno resa autonoma e può vantare un buon eloquio e una buona relazione con i normoudenti.
Sono nel direttivo di Aguav dalla sua fondazione. L’associazione ha supportato il reparto con forza e con un’energia dirompente … ha combattuto un elevato numero di battaglie per affermare i diritti dei bambini sordi e delle loro famiglie che credevano nella guarigione della sordità dei propri cari e per una loro integrazione completa nella società. Snervanti faccia a faccia con politici e autorità sanitarie, iniziative per raccogliere fondi destinati unicamente al reparto per far sì che il metodo di Varese potesse continuare a mietere successi.
Ora abbiamo un reparto nuovo, medici, logopediste, pedagogiste, tecnici, un metodo che è guardato con rispetto in tutto il mondo e che ancora fa ricerca, vuole ancora migliorarsi.
Ma per mantenere tutto questo bisogna che AGUAV, che tutti noi, continuiamo a supportare con tutte le risorse che possiamo mettere in campo, economiche, di tempo, fornendo idee, realizzando progetti, il reparto di audiovestibologia di Varese.

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